Amadeo, un ragazzino timido ma talentuoso, unisce il suo destino con quello di una squadra di calcio balilla, che improvvisamente prende vita, quando dal passato torna un avversario desideroso di vendetta. Con l'aiuto dei nuovi amici giocatori, Amadeo si imbarca in un'avventura che condurrà dopo tanta preparazione a una sfida senza precedenti in cui valori come l'amicizia, la passione e il rispetto potranno finalmente trionfare.
Le follie dell'imperatore (The Emperor's New Groove) è un film d'animazione del 2000 diretto da Mark Dindal. È il 40º classico Disney, e nacque come un musical epico intitolato Kingdom of the Sun con registi Dindal e Roger Allers, ma nel corso dei suoi sei anni di produzione fu trasformato dai dirigenti della Disney in una buddy comedy leggera su Kuzco, un giovane ed egoista imperatore inca che, tramutato erroneamente in un lama dalla sua ex consigliera Yzma nel tentativo di avvelenarlo, cerca di ritrovare le sue sembianze umane aiutato dal generoso contadino Pacha, che gli insegna ad essere altruista.
Le follie dell'imperatore (The Emperor's New Groove) è un film d'animazione del 2000 diretto da Mark Dindal. È il 40º classico Disney, e nacque come un musical epico intitolato Kingdom of the Sun con registi Dindal e Roger Allers, ma nel corso dei suoi sei anni di produzione fu trasformato dai dirigenti della Disney in una buddy comedy leggera su Kuzco, un giovane ed egoista imperatore inca che, tramutato erroneamente in un lama dalla sua ex consigliera Yzma nel tentativo di avvelenarlo, cerca di ritrovare le sue sembianze umane aiutato dal generoso contadino Pacha, che gli insegna ad essere altruista.
Le follie dell'imperatore (The Emperor's New Groove) è un film d'animazione del 2000 diretto da Mark Dindal. È il 40º classico Disney, e nacque come un musical epico intitolato Kingdom of the Sun con registi Dindal e Roger Allers, ma nel corso dei suoi sei anni di produzione fu trasformato dai dirigenti della Disney in una buddy comedy leggera su Kuzco, un giovane ed egoista imperatore inca che, tramutato erroneamente in un lama dalla sua ex consigliera Yzma nel tentativo di avvelenarlo, cerca di ritrovare le sue sembianze umane aiutato dal generoso contadino Pacha, che gli insegna ad essere altruista.
Il dodicenne Miguel vorrebbe immergersi nei festeggiamenti strimpellando la sua chitarra sconquassata, ma sulla famiglia Rivera aleggia una maledizione che impedisce ai componenti di imbracciare strumenti musicali. Il divieto, imposto decenni prima dalla bisnonna Imelda, non riesce a tenere Miguel lontano da corde e arpeggi. Né lo frena dal venerare e imitare le melodie del suo cantante preferito, il leggendario Ernesto de la Cruz. Destinato a raccogliere l'eredità familiare ed entrare nel business delle calzature, il ragazzino preferirebbe incorrere nell'ira degli antenati piuttosto che incollare suole e lucidare scarpe per la vita. Così, nel giorno della festa che celebra i defunti, trafuga la chitarra magica appartenuta al suo idolo e finisce in una dimensione tanto fiabesca quanto misteriosa. Il mondo dei morti appare come una gigantesca metropoli verticale: collegata da tram, regolata da uffici e sportelli, e popolata da arzilli scheletri luccicanti. Miguel lo visiterà con la guida dell'affascinante spirito Hector, alla scoperta del segreto che si cela dietro alla sua famiglia.
La storia del film Ferdinand è quella del toro del titolo. Il toro Ferdinando ha l'aspetto del feroce toro da corrida: esemplare robusto, dal manto nero e lucente ma con un temperamento tutt'altro che irascibile, un toro che, a differenza di tutti gli altri suoi amici, e a dispetto della sua stazza e della sua forza, non ha alcun interesse nel dimostrare di essere potente e feroce né di diventare un temuto toro da corrida che terrorizzi i toreri. Al contrario, aspira solo a una vita tranquilla. Quando Ferdinand dilata le narici e smuove il terreno con gli zoccoli, la gente corre per sfuggire alla sua carica, ma lui annusa le margherite di prato, sua grande passione, o si stiracchia all'ombra degli alberi. E quando passeggia per i villaggi assolati della Spagna, gli abitanti sbarrano le porte e gridano al toro, ma lui prosegue e fa amicizia con una bimba adorabile e sveglia. Molto sveglia, molto più degli adulti che strappano Ferdinand alla sua vita tra i prati e lo costringono a scalciare, sbuffare e prendere a testate i mantelli dei toreri nelle arene. Per fortuna i nuovi amici della fattoria elaborano un piano a prova di capra (non si offenda la capra Lupe) che gli permetterà di tornare a casa. Servono stazza e zampe forti come le sue, e una buona dose di teatralità.
La storia del film Ferdinand è quella del toro del titolo. Il toro Ferdinando ha l'aspetto del feroce toro da corrida: esemplare robusto, dal manto nero e lucente ma con un temperamento tutt'altro che irascibile, un toro che, a differenza di tutti gli altri suoi amici, e a dispetto della sua stazza e della sua forza, non ha alcun interesse nel dimostrare di essere potente e feroce né di diventare un temuto toro da corrida che terrorizzi i toreri. Al contrario, aspira solo a una vita tranquilla. Quando Ferdinand dilata le narici e smuove il terreno con gli zoccoli, la gente corre per sfuggire alla sua carica, ma lui annusa le margherite di prato, sua grande passione, o si stiracchia all'ombra degli alberi. E quando passeggia per i villaggi assolati della Spagna, gli abitanti sbarrano le porte e gridano al toro, ma lui prosegue e fa amicizia con una bimba adorabile e sveglia. Molto sveglia, molto più degli adulti che strappano Ferdinand alla sua vita tra i prati e lo costringono a scalciare, sbuffare e prendere a testate i mantelli dei toreri nelle arene. Per fortuna i nuovi amici della fattoria elaborano un piano a prova di capra (non si offenda la capra Lupe) che gli permetterà di tornare a casa. Servono stazza e zampe forti come le sue, e una buona dose di teatralità.
Pur essendo figlia del re Fergus e della regina Elinor, Merida è cresciuta tra le alte valli scozzesi in maniera libera e selvaggia, con il sogno di crearsi un giorno il proprio destino in maniera autonoma, senza necessariamente dover rispondere ai doveri che il suo ruolo le impone. Indomita ed esperta nell’uso dell’arco, da cui non si separa mai, nel corso delle sue peregrinazioni la principessa finisce per infrangere una vecchia tradizione, cara ai tre temibili ma impacciati signori del regno – il gigantesco MacGuffin, il burbero Macintosh e lo sgradevole Dingwall – e per rimediare al caos sprigionato chiede aiuto alla Vecchia Strega, cacciandosi però in guai ancora maggiori che la porteranno a scoprire tutto il coraggio che è in lei.
Pepelandia è un paese felice: questo è fonte d'invidia per i Biechi Blu che odiano la bellezza, i fiori e la musica. Con le loro armi essi attaccano l'inerme popolo pietrificandolo dopo aver distrutto la natura circostante. Solo un marinaio si salva, imbarcandosi su di un sottomarino giallo su cui fa salire, per essere aiutato, i quattro Beatles.
Lance Walters è un avvocato divorziato che decide di andare a vivere con il figlio e la nuova compagna in una casa da sogno tra i boschi. Scopre presto che per costruire la sua casa deve tagliare un albero in cui vive l'iperattivo picchio Picchiarello. Tra i due inizia così una guerra all'ultimo colpo per stabilire chi vivrà lì.
Lance Walters è un avvocato divorziato che decide di andare a vivere con il figlio e la nuova compagna in una casa da sogno tra i boschi. Scopre presto che per costruire la sua casa deve tagliare un albero in cui vive l'iperattivo picchio Picchiarello. Tra i due inizia così una guerra all'ultimo colpo per stabilire chi vivrà lì.
Dal best seller del tedesco David Safier (La mia famiglia e altri orrori) Monster Family racconta la storia di Emma Wishbone (la voce italiana è di Carmen Consoli), proprietaria di una piccola e impolverata libreria per ragazzi, del marito Frank e dei loro indisciplinati figli. L'illusione di una famiglia felice si scontra con l'ingobrante presenza di quattro "mostri" infestanti: stress da lavoro, crisi di mezza età, pubertà e bullismo. Papà Frank è sfiancato dal lavoro, tiranneggiato da un datore prepotente e apparentemente disinteressato ai problemi dei figli. Fay sta attraversando gli imbarazzanti anni dell'adolescenza, tra risultati scolastici insoddisfacenti e irrazionali cotte per ragazzini sboccati. Max è un dodicenne imberbe, canzonato dai compagni per le scarse doti atletiche e la bassa statura. Mamma Emma, infine, vorrebbe ricreare il nucleo compatto dei primi tempi ma finisce per sbraitare, rimbrottare e promettere punizioni a tutti, marito compreso. Durante una festa mascherata, gli alterchi dei Wishbone prendono una piega inaspettata: genitori e figli restano vittime di un sortilegio lanciato dalla strega Baba Yaga, inviata dal Conte Dracula (Max Gazzè) in persona, e assumono per magia le sembianze dei loro costumi. Mummia, licantropo, vampira e mostro di Frankestein saranno costretti a unire le forze e ritrovare l'armonia familiare per invertire l'incantesimo.
Paprika è l'alter ego virtuale con cui la psichiatra Atsuko entra nei sogni degli altri per migliorarli. Questo è lo scopo del progetto scientifico per cui lavora: ma qualcuno sta tentando di sabotarlo, dato che i ricercatori impazziscono e finiscono per perdersi nel loro stesso inconscio. Per risolvere il mistero, Paprika e il suo compagno - un detective nerd - rischiano di fare altrettanto...