Questa volta il viaggio di Overland si snoda lungo 4 nazioni tra le più belle e affascinanti del Sud-Est asiatico: Thailandia, Malesia, Cambogia e Myanmar. Si andrà alla scoperta di tradizioni, culture, popolazioni, meraviglie naturali e faunistiche in un susseguirsi di trasferimenti a bordo di 4x4.
Ancora una volta l'Avventura di Overland lascerà a bocca aperta: si partirà dalle terre più incontaminate del Nord thailandese e si percorrerà verso sud l'intera penisola di Malacca, sconfinando nella Malesia peninsulare; si raggiungerà il cuore della Cambogia per pochi giorni e poi si volerà in Myanmar, uno dei pochi Paesi al mondo aperti da poco al turismo e che custodisce ancora una realtà autentica. Come sempre sarà protagonista l'avventura più pura e genuina, arricchita da storia, popoli e panorami mozzafiato.
Nel suo viaggio intorno al mondo per raccontare persone e luoghi invisibili ai più, dopo l'India dei barcaioli (Boatman), il deserto americano dei drop-out (Below Sea Level), il Messico dei killer del narcotraffico (El Sicario - Room 164), la Roma del Grande Raccordo Anulare (Sacro Gra), Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell'epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l'invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull'isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d'Europa raccontando i diversi destini di chi sull'isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato Fuocoammare. Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un'isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.